Come sono strutturati gli articoli della costituzione italiana?
La Costituzione è l’insieme delle norme fondamentali di un ordinamento giuridico: si tratta dell’insieme delle regole che disciplinano i trattati dell’organizzazione dello stato e le relazioni tra stato e cittadini.
La Costituzione può essere scritta, come quella italiana, oppure non scritta, se gli ordinamento sono basati su un complesso di atti e norme consuetudinarie.
Oltre ad essere scritta, la Costituzione italiana è votata, perché è stata approvata dal corpo elettorale (mentre le costituzioni che vengono unilateralmente concesse da un sovrano si definiscono ottriate) ed è rigida in senso forte, perché non può essere modificata attraverso leggi ordinarie, ma solo con leggi costituzionali. Infine, la nostra Costituzione è una costituzione lunga, perché oltre ai diritti civili e politici riconosce anche diritti sociali ed economici.
Pillole di storia: la nascita della Costituzione
Il testo costituzionale nasce per ricostruire lo Stato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo.
I padri della Costituzione sono i membri dell’Assemblea costituente eletta dai cittadini italiani il 2 giugno 1946, i quali approvarono il testo definitivo il 22 dicembre 1947 inviandolo poi al Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola per la promulgazione e l’approvazione finale.
La Costituzione è entrata in vigore il 1 gennaio 1948.
Come è organizzata la Costituzione della Repubblica Italiana?
La Costituzione italiana è composta da 139 articoli, più 18 disposizioni transitorie e finali che avevano lo scopo di regolamentare il passaggio dal vecchio regime al nuovo ordinamento democratico.
Gli articoli della Costituzione sono strutturati in questo modo:
- Principi fondamentali: i primi 12 articoli affermano i valori fondamentali di libertà, uguaglianza, solidarietà su cui si basa la Repubblica italiana. I principi fondamentali stabiliscono inoltre i criteri generali a cui si devono uniformare le leggi ordinarie dello Stato.
- Prima parte, ossia gli articoli dal 13 al 54. Questa parte è dedicata ai diritti e ai doveri dei cittadini e regola i rapporti civili, etico-sociali, politici ed economici. Si tratta di una sezione estremamente importante ed innovativa rispetto alle costituzioni in vigore all’epoca nei paesi democratici, come la Costituzione americana, in vigore dal 1778.
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Seconda parte, cioè gli articoli dal 55 al 139, dedicata all’ordinamento della Repubblica, ossia all’ordinamento statale. In questa sezione si definiscono gli organi costituzionali, che sono:
- Parlamento
- Presidente della Repubblica
- Governo
- Magistratura.
Seguono infine le norme relative a regioni, province e comuni, e alle garanzie costituzionali.
- Disposizioni transitorie e finali
I principi fondamentali della Costituzione italiana
La Costituzione italiana è fondata sui principi fondamentali delineati nei primi 12 articoli:
- principio democratico (art.1). È il principio con cui si apre il testo costituzionale e afferma che il nostro Stato, repubblicano e democratico, è basato sul consenso dei cittadini e pertanto il popolo ha la sovranità e la esercita eleggendo i suoi rappresentanti in Parlamento e partecipando ai referendum popolari.
- Principio del lavoro (art.1 e 4). Il lavoro come diritto/dovere è ampiamente tutelato dalla Costituzione, in quanto fondamento della struttura politica dello Stato e valore fondamentale.
- Principio personalistico (art.2). Lo Stato riconosce i diritti inviolabili della persona umana, affermando la sua libertà e autonomia. La tutela della persona riguarda sia il singolo cittadino che le formazioni sociali che si collocano tra cittadino e Stato.
- Principio solidaristico (art.2). La solidarietà si esprime nell’interdipendenza di tutti gli uomini e attraverso le formazioni sociali, dalla scuola alla famiglia, nelle quali si svolge la crescita della persona.
- Principio di uguaglianza (art.3). Il principio cardine della nostra Costituzione e il criterio che è alla base dell’interpretazione dell’intero ordinamento giuridico. Tutti i cittadini di fronte alla legge hanno pari dignità sociale, senza distinzioni in base al titolo nobiliare, al grado o all’appartenenza ad una classe sociale. Lo Stato garantisce non solo l’uguaglianza formale, che afferma appunto che i cittadini sono uguali di fronte alla legge, ma anche quella sostanziale. L’uguaglianza sostanziale rappresenta la realizzazione dell’uguaglianza formale nel lavoro, nella sicurezza, nei riconoscimenti per le donne lavoratrici, nella possibilità per tutti i cittadini di accedere agli uffici pubbliche e alle cariche elettive e nel suffragio universale per uomini e donne. L’uguaglianza quindi è un importante obiettivo da raggiungere e consiste nel garantire pari opportunità a tutti i cittadini.
- Principio autonomista (art.5). Si tratta di un principio caratteristico delle costituzioni democratiche moderne: il decentramento è uno degli strumenti attraverso i quali si realizza in modo completo il riconoscimento delle autonomie locali. L’autonomia è più estesa nelle regioni a statuto speciale, dove risiedono minoranze linguistiche protette da norme speciali (art.6).
- Principio internazionalista (art.10 e 11). La Costituzione riconosce l’esistenza di una comunità internazionale di stati e concede il diritto di asilo allo straniero. Si tratta di un principio fondamentale, soprattutto in un momento come quello attuale, in cui il diritto internazionale sta cambiando e il concetto di Stato deve essere rivisto in una chiave di cooperazione tra i popoli.