Come si diventa notai? La guida pratica alla professione

Quella di cui andremo a parlarti è una delle professioni più antiche. Nonostante ciò, rimane anche una tra le più ambite per chi studia giurisprudenza: parliamo del notaio. Ma come si diventa notai? Scoprilo insieme a noi dello Staff di Unicusano Ascoli Piceno.

Prima di spiegarti come diventare notaio, vogliamo darti un quadro generale di tutto ciò che ruota intorno a questa professione. Potrà esserti utile per convincerti (o per farti cambiare idea) ancora di più che questa è la strada giusta per te.

Chi è il notaio

Il notaio è un libero professionista e un Pubblico Ufficiale. Rappresenta lo Stato, dunque garantisce la validità legale degli atti che stipula. La sua è una funzione indipendente ed imparziale: non tutela l’uno o l’altro cittadino, ma piuttosto fa in modo che in determinate situazioni la legge venga applicata in modo scrupoloso e ovviamente super partes.

In pratica, un documento scritto e/o firmato da un notaio è un documento valido ufficialmente per legge le cui condizioni vanno integralmente rispettate dalle parti.

Cosa fa

L’attività principale del notaio è la stipula degli atti notarili. Forse è meglio essere un po’ più specifici. Un atto notarile è un documento scritto seguendo determinate formalità. Ad esempio, in Italia va redatto a mano, a macchina o a stampa ed il notaio deve provvedere personalmente alla redazione. Ha efficacia di atto pubblico: anzi, è il più diffuso ma anche il più importante tra gli atti pubblici. L’elaborazione di un atto notarile è complessa e soggetta ad un determinato iter. Il notaio deve:

  • ricevere le parti e formulare le soluzioni più idonee sotto i punti di vista civile e fiscale;
  • raccogliere informazioni utili e dati amministrativi necessari per procedere alla stipula;
  • redigere l’atto e inviarne bozza alle parti;
  • certificare le dichiarazioni;
  • conservare l’atto nello studio.

Altri compiti del notaio

Oltre ai veri e propri atti notarili, il notaio si occupa anche di:

  • Scritture private, cioè atti redatti dal notaio ma firmati solo dal cliente per autenticazione;
  • redazione dei testamenti e/o liquidazione delle successioni. Il notaio infatti prende nota delle volontà del cliente e dopo il decesso contatta gli eredi per informarli e seguirli nelle pratiche. Calcola la divisione delle quote della successione e si assicura che chi di dovere prenda possesso dei beni.
  • fornire una consulenza legale.

Ogni atto o consulenza del notaio è soggetto ad una tariffa determinata dal professionista stesso, che comprende sia delle spese fisse – come le imposte di bollo o altre tasse – sia delle variabili che dipendono dalla complessità dell’atto e dal costo del lavoro. Vuoi ancora capire come si diventa notai? Continua a leggere!

Una professione con una storia

Sapevi che quella del notaio è un’istituzione originariamente italiana? La figura, con le funzioni attribuitele ancora oggi, fa la sua comparsa per la prima volta nel Regno Longobardo. Il nome però ha origini latine. Durante il periodo della Repubblica Romana il notarius era lo schiavo che doveva occuparsi di prendere appunti molto velocemente. Nel periodo imperiale, invece, i notarii erano i segretari dell’imperatore nelle provincie. A svolgere compiti simili a quelli odierni erano invece il tabellio o il libripens.

Dal medioevo a oggi

Il notariato vero e proprio ha avuto il suo sviluppo nel medioevo: così come i giudici, nel Comune i notai facevano parte delle Arti Maggiori. Fino al XVIII secolo quella del notaio fu però una professione decisamente ad ampio spettro, soprattutto in un contesto sociale in cui a leggere e scrivere erano veramente in pochissimi. L’organizzazione del notariato moderno risale ad un decreto emanato durante la Rivoluzione Francese e poi applicato nei paesi in cui vige il cosiddetto notariato latino. Nella nostra nazione, con l’unificazione del Regno d’Italia, il notariato fu regolato con una legge del 1879, poi sostituta da una del 1913 che è ancora in vigore.

Come si diventa notai

come diventare notaio

Eccoci arrivati al momento in cui ti spieghiamo come si diventa notai. Prima di dirtelo però è importante specificare una cosa: le modalità di cui andremo a parlarti sono valide esclusivamente in Italia. Trattandosi di un Pubblico Ufficiale – per lo meno negli stati che non hanno la common law – in ogni paese le modalità sono differenti.

Detto ciò, un altro aspetto di cui dobbiamo informarti è che per diventare notaio servono tanta dedizione e determinazione: la strada è lunga e difficile. E non lo diciamo per scoraggiarti, quanto piuttosto per essere realistici. Stai cercando di capire come si diventa notai, dunque è fondamentale che tu sappia tutto e che ti prepari psicologicamente. Volere è potere, no? Non abbatterti! Tutto ciò è dovuto al fatto che il numero di notai è limitato e quindi l’accesso alla professione è regolato da un concorso pubblico annuale.

Ad ogni modo, potremmo suddividere il percorso per diventare notaio in 4 step.

  1. Studia Giurisprudenza

    Per esercitare la professione è fondamentale avere un’elevata conoscenza giuridica. Diritto privato, societario e di famiglia – come minimo – saranno il tuo pane quotidiano. Quindi la prima cosa che devi fare è iscriverti all’Università. Hai mai pensato di studiare online? Il Corso di Laurea in Giurisprudenza di Unicusano Ascoli Piceno può essere perfetto per te se vuoi avere la libertà di studiare con il tuo ritmo, ovunque tu sia.
  2. Fai pratica

    Come si diventa notai? Studiando (molto) e facendo pratica. Dopo la Laurea in Giurisprudenza è necessario un periodo di tirocinio o praticantato in uno studio notarile della durata di 18 mesi. Volendo puoi anticipare il tirocinio già all’ultimo anno di università, ma comunque il procedimento da fare è il medesimo:
    – individua lo studio dove ti piacerebbe svolgere il praticantato
    – iscriviti all’Ordine dei Praticanti presso il Consiglio Notarile Locale
    – consegna al Consiglio Notarile Locale il certificato che attesti lo svolgimento del praticantato con cadenza bimestrale
    – al temine del praticantato consegna il Certificato di compiuta pratica.
    Sapevi che se sei un funzionario dell’ordine giudiziario o un avvocato da almeno un anno, la pratica notarile è abbreviata ad otto mesi?
  3. Supera il concorso

    Arriviamo al vero tasto dolente del percorso per diventare notaio: il concorso pubblico. Ogni anno il Ministero della Giustizia induce il concorso e possono parteciparvi tutti gli aspiranti notai che hanno concluso il praticantato entro i 45 giorni successivi alla pubblicazione del bando. Esistono però delle limitazioni. Puoi fare al massimo 3 tentativi utili e se neanche l’ultimo dà esito positivo, perdi il diritto a partecipare al concorso. Inoltre, c’è un limite d’età: non è possibile accedervi qualora tu abbia più di 50 anni. Ma veniamo al nocciolo della questione. Le prove del concorso sono due e si tengono sempre a Roma. C’è un esame scritto che è propedeutico a quello orale: studiare e prepararsi al meglio è fondamentale per avere possibilità di successo.
  4. Avvia il tuo studio

    Una volta fatte le dovute valutazioni, il Ministero stabilisce la graduatoria e sulla base di quest’ultima è assegnata la sede di lavoro. Qualora rientrassi in questa lista, hai obbligatoriamente al massimo tre mesi per avviare il tuo studio. A questo punto, non ti resta che prestare giuramento presso il tribunale e, finalmente, iscriverti al ruolo del Distretto Notarile d’appartenenza.

Ecco come si diventa notai. Un gioco da ragazzi, no?


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