Come inserire le note e le citazioni in una tesi di ingegneria?
Ci siamo: qualsiasi sia il tipo di ingegneria che hai scelto, ormai qualche anno fa, questo è il momento più importante della tua carriera universitaria. Parliamo della scrittura della tesi in ingegneria, l’ultimo passo per ottenere la tanto sudata laurea e poter fregiarti del titolo di dottore.
Una volta scelto l’argomento della tesi di laurea e concordato con il relatore come impostare il tuo elaborato, dovrai cimentarti nella scrittura vera e propria. Ed è proprio in questa fase che molti studenti vengono assaliti dai dubbi, specie quando arriva il momento di inserire note e citazioni nella tesi di ingegneria.
Fortunatamente, non è necessario improvvisare: esistono delle regole ben precise sia per quanto riguarda l’inserimento delle note nella tesi di ingegneria che per le citazioni. Basterà approfondirle prima di iniziare a scrivere per evitare errori e rielaborazioni dell’ultimo minuto che possono farti perdere tempo prezioso.
Le note nella tesi di ingegneria
In ambito editoriale, la nota è un breve testo, dalla funzione prettamente esplicativa. Quando tale nota è posizionata in fondo a una pagina o a un documento, si parla di note a piè di pagina o di note in calce.
Le note sono fondamentali, perché aiutano a spiegare nel dettaglio un concetto accennato nel testo, oppure a dettagliare il significato o la traduzione di un termine; inoltre, le note possono rimandare a degli approfondimenti nel testo, permettendo di non appesantirlo eccessivamente, o dare delle informazioni preliminari al lettore.
Le note quindi non contengono mai informazioni prioritarie, quanto piuttosto delle informazioni accessorie rispetto al tema principale affrontato nel testo.
Esistono diverse tipologie di note:
- Note a piè di pagina, che contengono generalmente i riferimenti bibliografici essenziali, oppure brevi osservazioni o chiarimenti necessari alla comprensione dell’elaborato
- Note a fine capitolo, che riportano informazioni utili per eventuali approfondimenti del lettore, richiamando ad esempio le fonti bibliografiche
- Note a fine libro, poste alla fine dell’elaborato e solitamente più corpose. In questa tipologia di note si possono fare approfondimenti più ampi.
In una tesi di laurea in ingegneria, le note a piè di pagina sono uno strumento importantissimo, volto anche a facilitare la lettura, ma devono essere usate correttamente e con giudizio, senza abusarne.
Come si scrivono le note in una tesi di laurea in ingegneria
In caso di note contenenti riferimenti bibliografici, questi ultimi dovranno essere riportati secondo uno schema ben preciso:
- Nome dell’autore (è sufficiente l’iniziale del nome puntata)
- Cognome dell’autore scritto per esteso
- Titolo e sottotitolo dell’opera scritti in corsivo
- Città, editore e anno di pubblicazione
- Eventuali pagine di riferimento di quella edizione in cui trovare il passaggio correlato alla nota.
Ecco un esempio:
M. Rossi, Come curare le note di un libro, Roma, WeCanJob Editore, 2018, pp. 12-15
Nel caso ci fossero più autori, è possibile riportarli tutti oppure utilizzare la sigla AA.VV, che sta per “autori vari”:
D.Brunetti, T. Ferrero, Archivi d’Impresa in Piemonte, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2013
AA.VV., Musei del gusto. Mappa della memoria enogastronomica, Pescara, Carsa Edizioni, 2007
La sigla AA.VV. sta per autori vari. A proposito di abbreviazioni, vedremo quali sono le più comuni nel prossimo paragrafo.
Abbreviazioni e sigle
Le sigle e le abbreviazioni sono molto importanti per rendere la nota il più concisa possibile. Anche in questo caso, non c’è nulla da inventare: basta seguire le convenzioni ormai in vigore da tempo. Le abbreviazioni più comuni, da utilizzare nelle note di una tesi in ingegneria, sono:
- Cfr. è l’abbreviazione della parola latina confer, che vuol dire “confronta”. Si utilizza per indicare ulteriori materiali o idee che possono fornire informazioni o argomenti simili o differenti;
- Vd. significa “vedi”. In inglese si usa v.;
- Ibidem è un avverbio latino che significa “nello stesso luogo”. Viene utilizzato per citare un’opera già citata in precedenza e solitamente è seguito dal numero della pagina (o altra indicazione per trovare la citazione).
- Ivi è un avverbio che significa “In quel luogo”. Viene impiegato per rinviare a una fonte già citata in precedenza. Quindi se nella stessa pagina dobbiamo citare la stessa opera ma pagine differenti possiamo usare Ivi e il numero delle pagine da prendere come riferimento.
Le citazioni nella tesi di laurea in ingegneria
Durante la stesura della tesi, può capitare di dover citare una parte di un testo. Anche in questo caso ci sono delle regole ben precise da seguire, anche per evitare di essere accusati di plagio.
Nel caso di citazioni brevi, di poche righe, si può inserire il testo tra virgolette, riportando poi nella relativa nota la fonte delle citazione.
Se invece la citazione è più lunga, è bene separarla dal corpo principale del testo, usando una formattazione diversa: basterà restringere margini e ridurre il carattere, modificando anche l’interlinea a 1. In caso non si voglia riportare una parte di testo, è utile fare ricorso alle quadre di omissione […], in modo da citare solo le parti che effettivamente ti interessa riportare nella tua tesi.